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il dolore nei bambini

Terapia di coppia




Quando pensiamo ad un bambino vengono in mente parole come innocenza, gioia, giochi e magia, e sarebbe bello poter credere che i bambini siano in qualche modo geneticamente protetti dalla sofferenza e dal dolore ... ma purtroppo non è così.
Al contrario i bambini sono molto attenti al mondo che li circonda e, fin dai primi mesi di vita, sono in grado di percepire i cambiamenti emotivi e le relazioni all'interno della loro famiglia.
Per questo motivo quando la famiglia attraversa un periodo di crisi, che porta alla separazione dei genitori, i bambini inevitabilmente soffrono e, come gli adulti, provano un insieme di emozioni che vanno dalla rabbia, al senso di colpa, alla frustrazione, al senso di abbandono.
Il loro mondo cambia, la famiglia che era prima non c'è più. I bambini attraversano gli stadi del dolore tipici del lutto: negazione (non accettano che i genitori si separino e cercano di farli tornare insieme), rabbia (diventano ostili nei confronti di uno o entrambi i genitori, dei fratelli, amici), negoziazione (mettono in atto una serie di comportamenti per fermare o posticipare la separazione dei genitori), depressione (provano tristezza, si sentono abbandonati, soli, impauriti). L'ultima fase è infine quella dell'accettazione della separazione e della nuova fase di vita della famiglia.
Ma perché un figlio possa arrivare ad accettare il divorzio dei genitori, deve necessariamente affrontare tutte le fasi del dolore. E questo è qualcosa che gli adulti spesso non sono in grado di accettare, è un qualcosa che in un certo senso va contro i valori della società moderna, che esalta il piacere, che insegna ad aver timore del dolore e ci porta spesso a negare la sofferenza.

 

Mary  Cassatt  (1844-1926) , Child  in a Straw  Hat ,  1886 -
The  National  Gallery of  Art,  Washington  D.C.


Istintivamente ogni genitore è portato a proteggere i propri figli dal dolore e dalla morte, si tende a non parlare di questi temi, ritenendo che il non parlare equivalga a proteggere.
Ma se “è vietato soffrire”, allora non è possibile neanche percorrere tutti le fasi precedenti citate che portano infine all'accettazione della separazione. Quindi il bambino si ferma ad una degli stadi precedenti non riuscendo a passare a quello successivo.
Perché i bambini possano superare il dolore del divorzio, gli deve quindi essere permesso di soffrire.

Quando questo non accade? Quando uno dei due genitori non riesce lui stesso ad accettare il divorzio, quando non riesce ad elaborare la sua sofferenza, quando egli stesso si è fermato ad una delle fasi di elaborazione del lutto, senza riuscire realmente ad andare avanti nella propria vita, ma piuttosto continua a configgere perpetuando rabbia e dolore, oppure rimane bloccato in atteggiamenti depressivi.

 
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