Psicologo Psicoterapeuta familiare e di coppia Trieste


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orientamento teorico

Terapia Familiare

L'approccio teorico dell'Istituto di Terapia Familiare, a cui anch'io faccio riferimento come terapeuta, è principalmente quello Strutturale-Esperienziale (di Minuchin e Whitaker), con una particolare attenzione rivolta alla storia familiare, quindi con un approccio Trigenerazionale (di Boszormenyj-Nagy, Bowen e Andolfi). Si tratta di una modalità psicoterapica che, oltre all'importanza della relazione terapeutica, considera in modo particolare il rapporto fra l'individuo e la sua famiglia d'origine, ma anche l'individuo stesso ed il suo mondo interno.

Riguardo questi orientamenti teorici, in estrema sintesi, possiamo evidenziare come:

La Terapia Familiare
Strutturale (Minuchin, 1974) concettualizza la famiglia come un'organizzazione gerarchica, a capo della quale devono porsi i genitori, che contiene al suo interno vari sottosistemi, quali la diade coniugale, il sottosistema genitoriale, le diadi genitori-figlio e il sottosistema fratelli.

Tutti questi sottosistemi devono essere tra loro separati e chiaramente definiti nei ruoli, nelle regole e nella natura delle interazioni, in modo che ci siano chiari confini individuali e generazionali, i quali permettono che ogni individuo possa individuarsi ed evolversi emotivamente in modo appropriato.


Angelika Kauffmann (1741-1807) Ferdinand IV king of naples and his family, 1783 - Liechtenstein Museum Vienna


La Terapia
Esperienziale (Whitaker, 198) sottolinea l'importanza delle scelte personali dell'individuo e della consapevolezza del processo di individuazione. Importanza è data al ruolo delle regole e dei miti familiari, ai pattern comunicativi e allo scambio emotivo all'interno della famiglia.

La Terapia
Trigenerazionale (Boszormenyj-Nagy, 1987) prende in considerazione l'individuo in relazione ai mandati familiari e ai conflitti di lealtà rispetto agli altri membri della famiglia, facendo riferimento ad almeno tre generazioni familiari (la famiglia attuale, la famiglia dei genitori e quella dei nonni).


Ogni membro della famiglia è come se mantenesse un invisibile sistema di conti multigenerazionale, in cui vengono sanciti gli investimenti e gli obblighi di ogni relazione; sull'equilibrio di tale registro invisibile si basano la fiducia, i debiti e i crediti di ogni individuo, nonché gli eventuali conflitti di lealtà nei confronti degli altri membri del sistema.

Il lavoro sulla famiglia d'origine è fondamentale nell'approccio di
Bowen (1988) il quale sottolinea tra l'altro l'importanza della differenziazione dell'individuo, a livello emotivo ed intellettuale, dalla sua famiglia d'origine. Si tratta di un processo complesso, la cui non piena realizzazione determina un'ansia cronica che è fonte primaria delle varie disfunzioni psicologiche. Solo quando si riesce a compiere appieno questo processo di differenziazione, l'individuo è in grado di prendere decisioni e risolvere problemi, senza rispondere a stimoli emozionali interni. Un individuo altamente differenziato è libero di esprimersi pienamente a livello emotivo e il suo funzionamento cognitivo non è dominato da emozioni, ovvero non è eccessivamente investito dal clima emotivo della sua famiglia d'origine.




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